Quando qualcuno ha ragione, ha ragione. In questo caso, è Huawei che con una dichiarazione molto esplicita si rivolge indirettamente al governo americano. Gli acquisti, in effetti, di “tecnologia non sensibile” fatti dalla compagnia cinese durante il corso del 2019 sono cifre di non poco conto. Ben 12 miliardi di dollari. La stessa TSMC, per citare una delle compagnie che era in affari con Huawei, rischia seriamente di perdere una quota del proprio fatturato che oscilla fra il 15 ed il 20%.
Having bought over US$12 billion of non-sensitive technology from the U.S. last year, blocking #Huawei from doing business with American tech firms will harm the country’s semiconductor industry. Huawei USA CSO @andy_purdy delves deeper. #HuaweiFacts https://t.co/i6wDXXoR8Y
— Huawei (@Huawei) May 21, 2020
Ma non è una notizie nuova, solo un ripasso del danno collaterale che la decisione del Governo Americano potrebbe comportare. Il punto è che, nel momento in cui nessuna azienda americana potrà più avere a che fare con Huawei la situazione sarà ben delineata. Da un alto ci sono aziende che perderanno un cliente che ha speso annualmente circa 12 miliardi di dollari. Bruscolini.
Dall’altro, invece, un cliente alla ricerca di altri fornitori, finché magari non gli venisse in testa di farsi in casa quel che gli serve. Se Huawei si dovesse trovare alle strette, abbiamo visto alcuni giorni fa che potrebbe trovare in STMicroelettronics un nuovo fornitore. Fatto sta, comunque, che se Trump urlerà a gran voce a Huawei di uscire dall’America, Huawei non tornerà più. Orgogliosa.
Cosa succederà? La situazione al momento è lontana dall’essere chiara, figuriamoci risolta. Se gli acquisti di Huawei in america non dovrebbero minacciare la sicurezza nazionale, in che modo l’esclusione dai servizi di Google dei terminali cinesi potrebbe proteggere l’America? In che modo scacciare un cliente da più di 10 miliardi di dollari aiuterà persino l’economia americana?