Per quanto ne possa dire l’amministrazione Trump, Huawei sul fronte 5G sta portando lo stesso a casa bei risultati ottenendo un totale di ben 46 contratti globalmente. In 30 nazioni hanno scelto di usare le apparecchiature Huawei per la realizzazione delle reti di quinta generazione.
Per sfruttare al massimo la tecnologia del 5G, come sappiamo bene, sarà necessario installare una rete capillare di antenne. Fa piacere, comunque, che siano ben 30 le nazioni ad aver scelto la cinese per installazioni così massicce e capillari. Non tanto perché siamo schierati con la compagnia asiatica, ma perché quella che c’è dietro è una autentica caccia alle streghe.
Huawei chiamata, persino da Fox Business, a difendersi con prove da accuse portate avanti senza prove. Per farla breve e sdrammatizzare un attimo, è come l’accusa tradimento di uno dei due partner di una coppia, senza le prove. Come fai a dimostrare di non fare una cosa, quando dall’altro lato ti accusano dicendo che la stai facendo, ma non sono in grado di dimostrarlo a loro volta?
Parentesi polemica a parte, Huawei porterà le apparecchiature per le reti 5G in 30 nazioni sotto ben 46 contratti. Alla buona salute del ban. La Russia, come abbiamo non molto tempo fa, è una di quelle nazioni che ha detto sì a Huawei. Il Cile, per altro, non ha detto né sì né no, ma non ha sbattuto la porta in faccia alla cinese.
Intanto dobbiamo aspettare novità prima del 18 Agosto per poter capire che accadrà dopo che il bando sarà effettivo. Al momento il silenzio è quasi totale, a parte queste notizie che emergono sporadicamente.